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Monthly Archives: Febbraio 2019 (Page 3)

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L’esperienza in Sudamerica
Archivio Centro Alberto Manzi
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11 Febbraio 2019

Nel 1955 Manzi va, per la prima volta, in Sudamerica, per studiare un tipo di formiche nella foresta amazzonica. Lì scopre la condizione dei contadini, analfabeti, sfruttati, poveri e privi di diritti. Tutti gli anni, per vent’anni, trascorrerà circa un mese in Sudamerica, con l’appoggio locale di alcuni salesiani: “Andavo sull’altopiano andino, in Perù, facevo scuola a una quindicina di Indio, insegnavo a leggere e a scrivere in spagnolo arragiandomi come potevo…”.

Manzi e il gruppo con cui operava vengono accusati di svolgere attività illegali e sovversive: “In Perù e Bolivia, dove la situazione politica si era fatta pesante, non era possibile tornare. Alcuni Stati non mi davano più il visto: non ero una persona gradita…”.

Le esperienze di Alberto Manzi in Sudamerica sono diventati la materia prima di alcuni romanzi in cui l’autore rielabora in forma narrativa situazioni e personaggi di quella realtà. La Luna nelle baracche (1974), El Loco (1979) pubblicati da Salani, E venne il sabato pubblicato postumo nel 2005, da Gorée, costituiscono un ciclo di opere che ci restituisce, come atto d’amore e atto d’accusa, il senso profondo e complesso di quella realtà umana e sociale del Sudamerica che Manzi aveva così intimamente vissuto con la coscienza e la competenza dell’autentico educatore.


Dall’esperienza Sudamericana nascono diversi testi di narrativa per ragazzi:

  • La Luna nelle baracche (I Edizione 1974)

Racconta di Pedro ma non solo, racconta di tutto un villaggio di indios che vivono lo sfruttamento dei padroni terrieri che per continuare  ad essere tali utilizzano la violenza e la deprivazione dei diritti come quello della scolarizzazione. Pedro, il protagonista, è il simbolo di un popolo che vive in situazioni disumane ma che può cambiare tutto se solo crede nelle sua capacità, perché il mondo è di coloro che hanno coraggio. 

  • El Loco (I Edizione 1979)

L’autore riprende il discorso iniziato in altri lavori precedenti come La luna nelle baracche per raccontare un’altra volta le condizioni socio-economico-politiche della società latino-americana. Diversamente dagli altri lavori qui l’autore entra in profondità in quella realtà e lo fa ricorrendo ancora una volta a personaggi che si distinguono dal resto della comunità perché etichettati come “matti”. Nella loro follia questi personaggi come El loco, fanno trasparire creatività, forza d’animo e solidarietà ai problemi degli altri, poveri contadini tanto soli, sfruttati e sottomessi alle leggi che sopprimono le potenzialità dell’uomo. Il messaggio principale che l’autore trasmette per voce dei “matti” è che solo pensando, mettendo tutto in discussione e cercandola forza in noi che possiamo essere riconosciuti e rispettati. Nel racconto emerge anche la necessità umana di amare perché “solo chi è animato dall’amore è veramente vivo”.

  • Gugù (I Edizione 2005)

Il tema che attraversa questo racconto è quello della condizione di bambini ed adolescentilatino-americani che si trovano costretti a vivere ai margini di una società in crisi, pocoaccogliente e tanto impegnata all’apparenza che non riesce a sopperire a problemisocio-assistenziali molto gravi. Tutto il racconto si incentra sul personaggio di Gugù,un vecchio considerato matto dai ragazzini di strada ma che con la sua forza e bontà d’animoriesce a svegliare in loro la consapevolezza che l’unica via di riscatto deve essere rintracciatain se stessi e non nella compassione degli altri. L’autore verso la fine tocca anche argomentitanto drammatici per la realtà latino-americana, come quello del traffico di organi dai bambinidi strada, fenomeno questo ben conosciuto dall’occidente ma taciuto o sorvolato. Nel fare ciò Manzi utilizza un linguaggio molto semplice per poter così farsi ascoltareanche dai bambini e fare conoscere a loro il mondo dei loro coetanei di oltre oceano.

  • Romanzi (2007)

Il volume elenca:

  • La luna nelle baracche
  • El Loco
  • E venne il sabato
  • Qespichway
  • altri brani inediti.

La prima parte della raccolta riunisce oltre a Yo atendo, conversazioni e riflessioni al ritornoin Sud America dello stesso Manzi, alcuni contributi dedicati all’autore da:

  • Antonio Melis, Alberto Manzi, scrittore sudamericano
  • Andrea Canevaro, Ogni altro sono io

In Argentina il maestro Manzi ha contribuito anche a Más vale tarde que nunca, il piano di alfabetizzazione via radio del 1987.

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Inviato speciale: giornalismo e infanzia
Archivio Centro Alberto Manzi
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11 Febbraio 2019

Alberto Manzi si trovava a Milano per ritirare il Premio Collodi quando incontra, allo stesso convegno, Domenico Volpi, responsabile del Vittorioso, giornale per ragazzi. Nasce subito la proposta di una collaborazione. Lo stesso Volpi racconta: “Manzi era laureato in Biologia e io non avevo redattori competenti in quel campo”. Comincia così una collaborazione stabile con il primo giornale per ragazzi con un inviato speciale: era lo stesso Alberto Manzi. Cominciavano i primi viaggi in America Latina.

Sarà la prima collaborazione di Manzi come giornalista “speciale” in grado di raccontare la complessità del mondo anche a lettori esigenti come i bambini e le bambine.

“Dal nostro inviato speciale”

Proprio dei suoi viaggi in America Latina trattava la rubrica del Vittorioso “Occhi sul mondo“. 

Elenco degli articoli di Manzi sul Vittorioso del 1956: 

  • da n. 10, 7 marzo 1956: I gallinacei
  • da n. 25,  29 giugno 1956: I nidi degli insetti 
  • da n. 32, 8 agosto 1956: Nascono i Vitt-naturalisti 
  • da n. 33, 15 agosto 1956: Vitt-naturalisti pronti
  • da n. 34, 22 agosto 1956: Quanto e come dormono gli animali 
  • da n. 35, 29 agosto 1956: Il mar dei Sargassi 
  • da n. 36, 5 settembre, 1956: Vitt-naturalisti 
  • da n. 40, 3 ottobre, 1956: La lucertola 
  • da n. 41, 10 ottobre, 1956: Il coniglio  e I centenari: Giuseppe Calasanzio
  • da n. 43, 24 ottobre 1956: Incontri con la natura e La lingua che parliamo 
  • da n. 46, 14 novembre 1956: L’accademia navale 
  • da n. 51, 19 dicembre 1956: La strana professione del geologo 

Guarda le Piccole enciclopedie del Vittorioso del 1959 di Manzi: 

  • Alla scoperta della mano – n. 3, 17 gennaio 1959 
  • Utensili di ieri e di oggi – n. 4, 24 gennaio 1959
  • Armi da lancio – n. 5, 31 gennaio 1959
  • Le canne tuonanti – n. 6, 7 febbraio 1959
  • Al rombo del cannone – n. 7, 14 febbraio 1959
  • Armi e soldati – n. 8, 21 gennaio 1959
  • Lame taglienti – n. 9, 28 febbraio 1959
  • Punte e lame – n. 10, 7 marzo 1959
  • Denti aguzzi – n. 11, 14 marzo 1959
  • Dalla zappa al vomere – n. 12, 21 marzo 1959
  • Macchine per i campi – n. 15, 11 aprile 1959
  • Macchine mangiaterra – n. 16, 18 aprile 1959
  • Uomi sul fondo – n. 17, 25 aprile 1959
  • Le moltiplicatrici di braccia – n. 18, 2 maggio
  • Trasportare senza faticare – n. 19, 9 maggio 1959
  • Torchi e presse – n. 20, 16 maggio 1959
  • I recipienti – n. 23, 6 giugno 1959
  • Dal chicco la farina – n. 25, 20 giugno 1959 

    Il giornalino

    • Il giornalino n. 49 – anno 1978
    • Il giornalino n. 50 – anno 1978
    • Il giornalino n. 1 – anno 1979
    • Il giornalino n. 12 – anno 1979
    • Il giornalino n. 15 – anno 1979

    La via migliore

    Consulta alcune pagine de La via migliore
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Una grande passione civica
Archivio Centro Alberto Manzi
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11 Febbraio 2019

Nel 1994 Alberto Manzi accetta di candidarsi e viene eletto sindaco di Pitigliano, in provincia di Grosseto. Completa il cerchio dell’impegno sociale e civile che lo ha caratterizzato, accanto a quello educativo: nel carcere e nelle aule scolastiche, alla radio e alla televisione, e alla produzione letteraria. Nemmeno l’impegno quotidiano da primo cittadino blocca la sua capacità e la voglia di analizzare e di progettare, sia per il territorio di Pitigliano, sia per la scuola e i bambini. Tra le sue carte da sindaco si trova l’illustrazione del Progetto Azil per un museo all’aperto che, partendo dal patrimonio archeologico etrusco di Pitigliano, favorisse lo sviluppo turistico del territorio ma anche la scoperta della vita passata, del rapporto tra storia e ambiente, ambiente e uomo. C’è anche un progetto che purtroppo non farà in tempo a realizzare: Città dei bambini

Leggi cosa scrive Alberto Manzi su La società. Spunti per lezioni di Educazione Civica, Ed. AVE, 1970

Alcune foto dell’investitura a sindaco di Pitigliano, nel 1995


Museo all’aperto Alberto Manzi

Il 3 luglio 2004 è stato inaugurato a Pitigliano il Museo all’aperto Alberto Manzi.
Alberto Manzi elaborò il progetto per un “Museo all’aperto e la conoscenza storico-ambientale del territorio” nel periodo in cui fu Sindaco di Pitigliano, ovvero dal 1995 al 1997. Quanto segue è tratto da un documento da lui stesso stilato:

Il MUSEO ALL’APERTO nel territorio di Pitigliano è pensato per essere non soltanto strumento di conoscenza – pertanto arricchimento culturale – ma anche strumento di sviluppo di un turismo che vuole, insieme al momento ricreativo, soddisfare la curiosità cognitiva che alberga in ciascuno.
Il MUSEO ALL’APERTO si articola in tre sezioni: Etrusco, Ebraico, della Civilta’ contadina.
Normalmente il visitatore entra in un museo, si sofferma a vedere vasi ed anfore, ori e ceramiche, senza rendersi conto del perché di quelle forme, di quello stile, e a che cosa erano destinati certi oggetti.
Il MUSEO ALL’APERTO  vuole essere “luogo di risposta”, luogo dove viene soddisfatto il desiderio di conoscere che muove sempre il visitatore. Il tutto attraverso informazioni semplici, chiare, ma scientificamente esatte.
MUSEO ALL’APERTO ETRUSCO
Gli Etruschi continuano a godere di un ruolo particolare nell’immaginario collettivo. Forse è il mistero che li avvolge, mistero legato alle loro origini, alle scarse conoscenze sul loro modo di vita, conoscenze spesso legate solo al rito funerario, al mistero della loro scrittura …..
Con il MUSEO ALL’APERTO si vuole aiutare il visitatore ad avere un’idea più chiara su questo popolo, sull’ambiente in cui è vissuto, come vi è vissuto.
Normalmente il visitatore delle varie necropoli entra in una tomba, guarda e va, senza avere – molte volte – capito perché quella tomba ha quei determinati particolari, quei segni, quella forma.
Effettuata la visita al MUSEO ALL’APERTO DEL GRADONE, il, visitatore che andrà a vedere il Museo Archeologico di Pitigliano e le necropoli del territorio, saprà comprendere il perché di certe strutture architettoniche, della posizione dei rilievi tufacei …  Vedrà non solo le cose reali, ma potrà immaginare come le cose “erano”, entrerà nel vivo della necropoli spiegandosi fatti ed usi.

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Nel cuore degli italiani
Archivio Centro Alberto Manzi
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11 Febbraio 2019

Alberto Manzi è l’indimenticabile maestro di Non è mai troppo tardi: nell’immaginario italiano è il ricordo di un uomo gentile che sapeva volere il bene dell’Altro. Le testimonianze di affetto e stima nei suoi confronti sono sempre state numerose.

Lettera da Margherita Popolizio
Lettera da Barbara
Lettera da Eugenia Borelli
Lettera da Bruno Bucher
Lettera da Claudia Fraccon
Lettera da Laura Boccacci
Lettera da Roberto
Lettera dal direttore di International Youth Library di Monaco
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Maestro, raccontami una storia
Mostre su Alberto Manzi
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6 Febbraio 2019

Maestro, raccontami una storia è una mostra-gioco per famiglie che racconta ai più piccoli le favole e le storie scritte da Alberto Manzi.
Protagonisti delle postazioni gioco sono Orzowei, Tupiriglio, Grogh, gli animali che popolano le Favole d’oggi e, naturalmente, i bambini.

Dal 8 settembre al 30 novembre 2011 la mostra è stata esposta presso la Biblioteca Civica Villa Amoretti di Torino

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Mostra documentaria completa
Mostre su Alberto Manzi
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6 Febbraio 2019

Prodotta dal Festival Filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo vuole ricostruire la figura a tutto tondo di Alberto Manzi. Lo fa attraverso manoscritti e dattiloscritti di testi editi e inediti; menabò e prove di stampa di pubblicazioni; sussidiari, libri di lettura, diari, libri di favole, racconti e romanzi tradotti in tutto il mondo; tavole originali colorate, manifesti, dischi, ritagli di giornali e settimanali, spezzoni delle più famose trasmissioni radio-televisive; scritti teorici e discorsi, lettere sue e da estimatori e corrispondenti di tutto il mondo, fotografie e oggetti personali… Ne escono le ricerche e i risultati del laboratorio di Alberto Manzi maestro di sapere.

Sapere inteso come educare al pensare, libertà e liberazione per sé e gli altri.
Insegnamento comportamentale, tensione cognitiva, rivolta contro le abitudini che generano passività, stupidità ed egoismo sono solo alcune delle parole d’ordine che riassumono le sue strategie di “colonizzazione cognitiva”.
Nel 1981 sarà sospeso dall’insegnamento per essersi rifiutato di compilare le schede di valutazione degli alunni richieste dal Ministero perché non vuole compiere un’azione che ritiene avversa agli interessi del fanciullo; risponderà con un timbro: Fa quel che può, quel che non può non fa.

Il ragionamento, le parole, i colori, la musica, il gioco stesso possono diventare strumenti di cambiamento rivoluzionario, a scuola come nei libri e nella realtà del Sud America, quando favoriscano la conoscenza di un sé che arriva a coincidere con l’altro: «Ogni altro sono io, capite? Ogni Altro sono io.»

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Premio Alberto Manzi per la Comunicazione Educativa 2012 – IV Edizione
Premio Alberto Manzi
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5 Febbraio 2019

Sono stati premiati al Teatro San Carlo di Modena, nella serata condotta mercoledì 21 novembre da Giovanni Anversa, i quattro vincitori del “Premio Alberto Manzi” per la comunicazione educativa 2012, dedicato all’informazione scientifica.
 Il Premio Speciale – destinato a “una personalità che abbia dato un significativo contributo nel campo della comunicazione educativa” è stato assegnato Margherita Hack.


Ecco la rosa dei premiati dalla giuria, presieduta da Roberto Franchini (Agenzia informazione e stampa Giunta regionale Emilia-Romagna) e composta da Luigi Benedetti (Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna), Vinicio Ongini (Ministero Istruzione e Ricerca ), Roberto Farnè (Università di Bologna) e Silvia Calandrelli (Rai Educazione).
Per la Sezione editoria scolastica e divulgativa premio a “Valigia e biglietto, un viaggio perfetto” una guida per disabili a cura di Monica Berarducci e Francesco Cadelano dell’Associazione Italiana persone Down, edizioni Erickson.
Per la Sezione prodotti multimediali e interattivi, premio a “Un gioco” una “app” per giocare, disegnare, sperimentare e immaginare realizzata da Franco Cosimo Panini (Modena) , creata dall’autore per l’infanzia Hervé Tullet concepita come un vero laboratorio di scoperta per i bambini a partire dai 18 mesi.
Per la Sezione audiovisiva/documentaristica e programmi radio-televisivi premio “f Easyca” di Fabio Maiorino, documentario sulla legge di gravità. Per la Sezione didattica per le scuole premio ex equo a “Come succede che divento più grande” dell’Istituto Comprensivo Niccolò Tommaseo di Conselve (Pd) e a  “Laboratorio di aerostatica e degli oggetti volanti” dell’Istituto Comprensivo J.F.Kennedy di Reggio Emilia.
 La giuria ha inoltre assegnato 7 menzioni nelle varie categorie: Editoria scolastica e divulgativa a “Il re della savana e altre storie di animali poco amati” di Roberto Melchiorre; menzione a “Le fiabe del Jazz” di Claudio Sedini, edizioni Curci, cinque racconti sui giganti della musica jazz firmati da Roberto Piumini e Claudio Comini. 
Menzione prodotti Multimediali e interattivi a “I tre porcellini”, “app” di Roberto Stradella per Jekolab. Menzione Sezione Produzione audiovisiva/documentaristica e programmi radio-televisivi a “Apa alla scoperta di Bologna”,produzione congiunta Cineca e Genus Bononiaearricchita dalla voce del compianto Lucio Dalla, cortometraggio documentaristíco 3d. Menzione a “Risorgiamo”, documentario sulla media education dell’Istituto comprensivo C. Perone di Bari. Per la Sezione Didattica per le scuole, menzione a “Giardino interculturale e interreligioso”, progetto dell’istituto comprensivo Scuola d’Infanzia di Grizzana Morandi (Bo). Menzione a “Il mago delle scienze”, giornalino scolastico dell’Istituto Ipsia Vallauri di Carpi (Mo).
 Alla premiazione hanno partecipato i conduttori di importanti media radio-televisivi, della carta stampata e del web nel settore della comunicazione scientifica: Federico Taddia di Editoriale Scienza, Rossella Panarese di Radio 3 Scienza, Andrea Minoglio di Focus Junior e Girolamo Mangano di Tg Leonardo. Nel corso della serata, l’attrice Diana Manea ha letto alcuni brani tratti da testi di Alberto Manzi, accompagnata dal violino di Marco Michelini dei Modena City Ramblers.

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Premio Alberto Manzi per la comunicazione educativa 2009 – III Edizione
Premio Alberto Manzi
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4 Febbraio 2019

Sono stati proclamati i quattro vincitori del Premio Alberto Manzi per la comunicazione educativa 2009. Questa la rosa dei premiati dalla giuria, composta da Luigi Benedetti (Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna), Roberto Franchini (Agenzia informazione e stampa Giunta regionale), Vinicio Ongini (Ministero Istruzione), Roberto Farné (Università di Bologna) e presieduta da Paola Tinari (Rai).

Nella sezione Produzione cinematografica e audiovisiva è stato premiato il registaFrancesco Faralli per “La storia di Arezzo”, un video realizzato insieme agli alunni delle classi quinta B e quinta C della scuola primaria “Aldo Moro” di Arezzo, sulla storia della città.

Nella sezione siti web ha vinto l’Istituto istruzione professionale lavoratori edili (Iiple) per il sito CPTO che promuove informazione e cultura legate alla sicurezza sul lavoro nel campo dell’edilizia, con un’attenzione particolare alle fasce sociali più deboli e ai lavoratori stranieri.

Per i Programmi radio-televisivi è stata premiata la casa di produzione Zenit Arti Audiovisive per Io, la mia famiglia Rom e Woody Allen, (guarda il trailer) storia autobiografica di una ragazza Rom, Laura Halilovic, che ci presta i suoi occhi per avvicinarci alla sua realtà fatta di complessi cambiamenti nel rapporto fra tradizione e modernità, di difficoltà nelle relazioni familiari e sociali, tra gagé e rom.

Infine nella sezione Editoria scolastica e divulgativa ha vinto Franco Malaguti con Chi c’è e cosa c’è in Comune, un libro/quaderno, illustrato e con i buchi per essere infilato nei quadernoni dei ragazzi delle scuole elementari, che racconta come funziona il microcosmo del Comune (dove abita il Comune e chi ci lavora, come si fa se si vuole costruire una casa, come si fa a contare tutti gli abitanti del Comune?, cosa fa il Comune quando nasce un bambino?) rappresentando un “un eccellente strumento di divulgazione civica per bambini e di educazione alla cittadinanza che potrebbe essere utile anche agli adulti”.

Menzioni speciali e altri premi.
La giuria ha assegnato due menzioni speciali nella sezione editoria scolastica e divulgativa alla Onlus Amref per “Millennium News” e alla docente Lidia Beduschi per Odori, suoni, colori .

Sostenuto dal progetto Children in need di Amref per il recupero dei ragazzi di strada in Kenia, Millennium News assembla materiali video diversi nei quali si dà voce ai ragazzi stessi che vivono e spiegano il senso quotidiano e concreto della povertà.
Odori, suoni, colori è un’opera multisensoriale, composta di un Kit cartonato con 11 fogli, uno per ogni colore, che al tatto restituiscono un odore codificato per ciascuno. Ogni colore è percettibile al tatto attraverso il linguaggio Braille. Un efficace strumento di lettura per i non vedenti. Al Kit è collegato il sito Odori, suoni, colori.

Inoltre è stato assegnato il Premio speciale a Don Luigi Ciotti come riconoscimento per l’impegno profuso nel sociale e per la capacità di scomodare le coscienze e “restituire dignità alla rabbia che connota la vita di tanti esclusi e rassegnati”. I Premi speciali delle due precedenti edizioni del concorso erano andati a Piero Angela e Giovanni Minoli.

Ringraziamo nuovamente tutti i partecipanti al Premio e alla serata di premiazione.

20 ottobre 2009 ore 21 – Serata della Premiazione
Ringraziamo i numerosi partecipanti alla terza edizione del Premio Alberto Manzi per la comunicazione educativa. I vincitori delle 4 sezioni saranno avvisati a mezzo lettera nei prossimi giorni.
Cogliamo l’occasione per invitarvi (scarica l’invito) alla serata della premiazione che si terrà il giorno 20 ottobre alle ore 21 nell’ambito del convegno Medi@tando (a cura di Centro Zaffiria) presso il Palacongressi Europeo di Bellaria Igea Marina (RN) in via Uso 1. Durante la serata verrà consegnato il Premio Speciale a Don Luigi Ciotti per il suo contributo nel campo della comunicazione educativa. La serata sarà presentata da Patrizio Roversi.

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Mostra documentaria su pannelli
Mostre su Alberto Manzi
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4 Febbraio 2019

Versione breve della mostra biografica su Alberto Manzi disposta su pannelli auto-portanti 75x225cm, con un percorso per adulti e uno per bambini.

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Edizioni precedenti
Premio Alberto Manzi
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3 Febbraio 2019

La prima e la seconda edizione del Premio Alberto Manzi si sono tenute a Bellaria Igea Marina all’interno della convention di educazione e media Medi@tando, organizzata dal Centro Zaffiria.

La prima edizione del Premio è stata assegnata a Piero Angela, la seconda a Giovanni Minoli.

Piero Angela ritira il Premio da Sonia Manzi

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