La pandemia che stiamo vivendo ha rimesso in discussione conoscenze e pratiche che sembravano acquisite, anche alla luce del bisogno di “riconoscere nuovamente quello che davamo per scontato, prendendo atto che alcuni processi hanno travolto i principi” (Clede Maria Garavini, Garante Regionale Infanzia e Adolescenza) e che tanto è accaduto, in una dimensione di pieno e di vuoto.
Porsi domande insieme, parlarsi, cercare di costruire qualcosa nella dimensione del Noi, ascoltarsi con strumenti e in luoghi moltiplicati sono i metodi che ci diamo per costruire collettivamente, come bene pubblico, una scuola di politiche per l’infanzia.