Con il naso all’insù

Ognuno di noi, probabilmente, ha un piccolo scrigno di immagini di nuvole nella propria memoria. Cieli guardati con lo stupore di un colore che colpisce gli occhi all’improvviso, cieli sospesi perché impossibile sapere se arriverà il diluvio o una fulminea schiarita, cieli che all’alba o al tramonto, di notte o per caso ci hanno regalato la sensazione dell’infinito.
Come si puà far entrare tutto questo a scuola?

Alberto Manzi, il famoso maestro di Non è mai troppo tardi che andò in onda in Rai dal 1960 al 1968, ci ricorda di partire sempre, a livello didattico, da quello che fa parte della quotidianità dei bambini. E il cielo rappresenta una bella sfida.
Come indagarlo con gli strumenti delle discipline?
Matematica, storia, scienze, arte, tecnologia, letteratura… come potevano essere esplorate a partire dalle nuvole?


Cieli alla finestra
Cominciamo a organizzare la ricerca per scoprire le nuvole: lo faremo fotografando, osservando e disegnando il pezzo di cielo che abbiamo a disposizione dalla nostra finestra preferita.
Più foto abbiamo e più dati potremo raccogliere.
Che caratteristiche hanno le nuvole che vediamo?
Sono allungate o panciute, sono nuvole da pioggia o da neve? 
E di questa nuvola, cosa potrebbero scoprire?

Alessandro, 9 anni, Casier (Treviso)

Il fotografo Luigi Ghirri nel 1973 ha realizzato un’opera meravigliosa proprio con le fotografie di nuvole. Si intitola Infinito.


Guardare le nuvole è un gioco che tutti noi abbiamo fatto: “cosa ti fanno venire in mente?” 

Possiamo proporlo ai bambini e alle bambine, lasciando che la nuvola fotografata (e stampata) possa diventare un’immagine rielaborata dai bambini. 

Possiamo anche fare un libro di classe mettendo insieme tutte le immagini e suggerendo ai bambini di accompagnare il lavoro con una didascalia. Ad esempio: “Nuvola a forma di topolino passata mentre il mio gatto Ciccio apriva gli occhi dal suo pisolo pomeridiano…” oppure “Nuvola a forma di elicottero. La nonna la guardava in silenzio. Non so a cosa pensasse”.


Forse non sai che…

L’ultima nuvola entrata nella classificazione ufficiale si chiama ”onda increspata” perché assomiglia proprio a un’onda increspata ed è stata avvistata in tanti cieli del mondo seminando entusiasmo ovunque! Si pensava che non ci fossero più nuvole da scoprire: non accadeva dal 1951 che gli scienziati catalogassero una forma inedita di nuvola. Per il momento è stata classificata con il nome di “undulatus asperatus”.

https://video.repubblica.it/tecno-e-scienze/onda-increspata–l-ultima-nuvola-nata-nel-cielo/105804/104184?ref=NRCT–2


Scopriamole insieme

Il genere:

  • Cumulo
  • Stratocumulo
  • Altocumulo
  • Cirrocumulo
  • Strato
  • Nimbostrato
  • Cirrostrato
  • Cumulonimbo

Principali fonti:


Parole e colori per descrivere il cielo

Immagina di essere al lavoro in una stazione metereologica. 
Hai a disposizione:

  • delle parole che puoi precisare per scambiare informazioni con le altre stazioni
  • delle abbreviazioni che ti permettono di mandare messaggi veloci 
  • dei colori.

Mettiamoci al lavoro.

Nel 1800 si usavano queste abbreviazioni:
a – nuvole bianche
cin – nuvole grigie
n – nuvole scure
l (elle) – nuvole giallo-arancio
r – nuvole rosse
t – nuvole leggere
sp – nuvole spesse
fasc – nuvole striate
rup – nuvole in forma di rocce
lact – nuvole a forma di disco lattiginoso

– accumulazione di nuvole
– strati di nuvole

Se devi comunicare velocemente le tue osservazioni sul cielo puoi usare i simboli che il Codice Internazionale delle Nuvole (International Cloud Atlas) ti propone:

(p. 124 e 166 – abbreviazione dei simboli e specificazioni)

Principali fonti:


E se invece usassimo i colori?
La nuvolosità del cielo è misurabile in okta, con una scala che va da 0 a 9; ogni grado è identificabile con un colore:


Prova a tenere un diario delle osservazioni. 
Quali nuvole riesci a riconoscere? Quanto ti sembra nuvoloso il cielo?

Se vuoi stampare questa tabella e le pagine qui sotto (gentilmente concesse da Sorridoimparo [Fabbri-Erickson] e La valigia delle storie [Fabbri-Erickson] ), trovi il PDF in fondo alla pagina.

Le nuvole nella letteratura

Per inventare storie a partire dalle nuvole possiamo usare qualche ispirazione da scrittori e poeti:

“In matematica non sono brava. Perdo il conto delle foglie dei rami e per le stelle ogni volta ricomincio da capo. Non riesco a misurare il salto delle cavallette e non so la formula per il perimetro delle nuvole. Il calcolo di quanta neve sia caduta mi sfugge e anche di quanta ne possa reggere un filo d’erba. La somma dei passi per arrivare al mare non mi riesce e mi chiedo se per il ritorno devo fare una sottrazione. Ho diviso il numero dei semi per i frutti il risultato è una nuova foresta e ne avanza qualcuno. Se moltiplico le giornate di sole per quelle di pioggia ottengo più di sette stagioni e non so quante settimane. La matematica mi confonde. Come misura del mondo è strana. Per quanti conti si facciano qualcosa non torna mai pari. Due finestre fanno una vista? quattro muri sono una casa? Noi siamo i nostri centimetri, chili, litri? quanto pesa un segreto? quanto misura una risata? e l’area del cuore come si calcola?”

La misura del mondo di Azzurra D’Agostino

Questa risorsa è disponibile anche in versione PDF scaricabile.

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