Francesco Rotondo

28 aprile 2010

Sono Francesco,
lui mi conosce così, non mi ha chiamato per cognome e gli sarò sempre grato per questo.
Non faccio torto a nessuno se dico che Alberto è stato ed è ancora oggi, a distanza di quaranta anni uno dei miei punti di riferimento più importanti. Sotto alcuni profili, mi ha educato più di quanto abbiano fatto i miei genitori, il mio modo di pensare ed agire nei confronti del mondo sono figli della sua persona, mi ha fatto capire come nessun altro, quanto è importante il mio cervello, quanto il mio modo di pensare può cambiare il mondo e come sia possibile affrontare la vita da una prospettiva diversa.
Alberto mi ha insegnato a guardare la vera essenza delle cose, senza vergognarmi di essere un individuo che pensa e sceglie il proprio comportamento senza adeguarsi al pensiero comune e che non esiste nulla che valga più della convinzione di avere le proprie idee e fare di tutto per raggiungerle. Osservare il mondo per capire cosa c’è di buono e combattere quello che non mi sta bene anche quando sembra tutto impossibile, perchè varrà sempre la pena provarci e provarci ancora, anche per mantenere fede a me stesso ed in quello che credo.
Se oggi sono quello che sono, lo devo anche a lui. Per molti non sarò un granchè, ma a me, per molti aspetti, non dispiace essere così, mi ha fatto vincere paure che se non fosse stato per lui non avrei mai superato. Avevo il terrore dell’acqua e lui mi ha accompagnato per mano per tre anni fino a quando sono stato in grado di arrivare da un bordo ad un altro di una piscina e tutto questo il sabato mattina durante le normali ore di scuola. Ora nuoto quasi tutti i giorni e non riesco ad immaginarmi una vita senza andare a nuotare. Mi ha insegnato ad amare la natura, a rispettarla e a nutrirmi delle emozioni che può darmi.
Quando la mia vita ha incrociato la sua, ero un bambino impaurito mandato nella sezione H del maestro Manzi per punizione ed è stato una delle mie più grandi fortune.
Il mio unico rammarico è quello di non essere mai riuscito a dirgli grazie, che ho capito la sua lezione di vita. Questa mia testimonianza è solamente un piccolissimo modo per dirgli quanto il suo lavoro sia stato importante per me e per tanti altri come me. Non scorderò mai il tuo abbraccio e le tue parole e non scorderò mai la forza e la sicurezza che riuscivano a darmi:
Grazie Alberto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *