Gugù – Scuola comunitaria tra un megafono e una finestra

A che serviva un fiore?

Questa era la pazzia del vecchio Gugù. Ognuno prendeva il fiore per farlo contento. Ma non riusciva più a gettarlo, nemmeno quando appassiva. O in tasca, o sotto la maglietta, quei petali secchi erano tenuti come oggetti preziosi.

Alberto Manzi

Gugù è un personaggio letterario di Alberto Manzi, vive in una favelas sudamericana, è un maestro un po’ matto che lavora con i bambini di strada e usa i muri per fare scuola. Perché si può fare scuola in ogni tempo e contesto, anche ai tempi del Covid-19 e della quarantena. Dall’esperienza lucida e divergente del famoso maestro di Non è mai troppo tardi, nasce in un quartiere multietnico di Rimini una scuola comunitaria, al megafono. Ogni giorno, per 50 giorni, a partire da sabato 25 aprile, grazie agli altoparlanti del ristorante del quartiere (Artrov) alle 13 viene mandata in onda una traccia audio composta dalle voci dei bambini, delle bambine, delle maestre dell’Istituto Comprensivo Centro Storico e degli operatori del progetto E se diventi farfalla, progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Giorno dopo giorno, le tracce saranno composte anche da piccoli indovinelli, inizi di filastrocche da mandare a memoria, osservazioni del cielo per micro progetti di scienze, ma anche dalla voce della Preside e del Sindaco di Rimini. Le tracce audio nello spazio pubblico saranno in dialogo virtuale anche con le piattaforme classroom: i bambini potranno proseguire le attività lanciate “on-air”, discuterle con le maestre e tra compagni. E anche proporne di nuove: i genitori saranno invitati a usare un numero di whatsapp per brevi messaggi vocali (massimo 15 parole) in cui i bambini e le bambine della scuola dell’infanzia e della scuola primaria potranno raccontare qualsiasi cosa vorranno.  

La cura delle tracce audio è di Elisabetta Garilli, affermata musicista e esperta di musica per l’infanzia, Premio Rodari nel 2018 nella sezione “fiabe e filastrocche”. Alle 13 di ogni giorno le finestre delle case saranno aperte e le voci dei bambini entreranno nelle stanze. La nonna che prepara il pasto, il papà affacciato al terrazzo, i bambini “con le gambe spenzoloni” (giocano anche così) saranno lì insieme a vivere qualcosa che sta tra una scuola comunitaria e un’installazione di arte sonora partecipata.

La traccia della prima giornata

Gli audio di tutte le altre giornate li puoi trovare in questa pagina.

Tonino Guerra scriveva che l’aria diventa più chiara quando ridi: questo progetto porterà la scuola in volo a bambini e famiglie. E si sorriderà insieme grazie alle filastrocche cantate e narrate da Alessia Canducci.


L’ideazione del progetto è di Alessandra Falconi, responsabile del Centro Alberto Manzi, Centro Zaffiria e del progetto E se diventi farfalla che coinvolge nove regioni italiane. È realizzato con la scuola dell’infanzia Gambalunga e della scuola elementare Ferrari, Istituto Comprensivo Centro Storico, con il Comune di Rimini e reso possibile dal ristoratore Artrov che ha messo a disposizione gratuitamente il suo impianto audio per tutto il tempo necessario.

La presentazione del progetto ai microfoni di Caterpillar (Radio2)


Il progetto E se diventi farfalla è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e cul- turale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *