Laura Matteocci

Barcellona, 23 giugno 2011

Mi chiamo Laura Matteocci ed ho 46 anni: una dei 32 a cui il maestro Manzi indirizzò quella bellissima lettera di chiusura Scuole elementari.Non vorrei essere ripetitiva, visto che quanto già raccontato da alcuni dei miei ex compagni di classe è esattamente quello che anch’io scriverei, però è davvero impossibile rimanere indifferenti alla possibilità di esprimere le proprie sensazioni ripensando ai momenti trascorsi con il Maestro.Io non abito più a Roma da molti anni, ed è giusto per questo che vorrei aggiungere i miei pensieri a quanto già detto.La distanza ed il tempo tendono a far sbiadire i ricordi e ad allontanare da noi certe sensazioni. Però vorrei testificare, che malgrado i 1500 km che mi separano dalle cose care che ho lasciato in Italia, ciò che veramente è rimasto dentro di me non è sparito neanche un momento.I miei rapporti con i compagni di allora è oggi ancora vivo.E per fortuna non grazie ad una Web Site, siamo riusciti a mantenere intatto il rapporto tra compagni-amici di allora. Ed ogni anno riusciamo, malgrado la vita di ognuno di noi ed i vincoli che questa crea, a trovarci e vivere, anche fosse per una sola giornata, del tempo insieme, come se si trattasse di una delle tante gite di allora. Ricordiamo i bei momenti vissuti affianco al maestro, ma soprattutto scambiamo le nostre opinioni, i nostri sogni frustrati, le conquiste ottenute nel corso di tanti anni ed alimentiamo così quel vincolo nato allora grazie a lui, ed oggi ancora vivo.Il tempo passa, ma quel che ci ha insegnato, ed i valori trasmessi a noi tutti, ma soprattutto il cercare di essere sempre noi stessi, non è mai svanito. Ed è per questo he oggi è ancora possibile trovarci intorno ad un tavolo, su un divano, per terra o con le gambe incrociate, a parlare di noi, di lui, di tutto. Questo non sarebbe possibile se il Maestro non ci avesse trasmesso il desiderio di conservare ciò che vale e di lottare sempre per quello che si sente. Noi ancora sentiamo la necessità di trovarci e di raccontarci, malgrado le nostre grandi differenze, quello che la vita ci ha portato fino ad oggi e quello che ancora ci porterà.Il Maestro ha avuto la fortuna di vedere riconosciuti i suoi sforzi e di raggiungere il successo in molti dei suoi progetti mentre viveva. Sono convinta che la nostra unione, il nostro vincolo umano, è un altro dei suoi successi: solo che per questo non ha potuto ricevere nessun riconoscimento pubblico. Però, di certo che lo considererebbe il più grande di tutti, perchè nel fondo lo abbiamo ricevuto tutti ed è destinato a perpetuare vivo nel tempo e nella distanza. 

“Grazie Maestro per regalarci tutto quello che ci hai dato allora e per ciò che ancora oggi riceviamo grazie ai tuoi insegnamenti”.

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